IN PRINCIPIO ERA IL VERBO – “Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie” - VercelliOggi.it VercelliOggi
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L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia nella III Domenica d'Avvento - "Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie" - Video catechesi di Madre Cristiana Dobner, Carmelitana di Concenedo - Commento a cura delle Suore Carmelitane del Monastero Mater Carmeli di Biella -

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Is 61, 1-2. 10-11

Dal libro del Profeta Isaìa

Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.

Lc 1,46-50.53-55

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia.

1 Ts 5, 16-24

Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

Gv 1, 6-8. 19-28

Dal Vangelo secondo San Giovanni

Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

***

UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Rallegriamoci nel Signore!

(Is 61,1-2.10-11; Lc 1; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28)

Eccoci arrivati alla terza domenica di Avvento. Questa tradizionalmente viene chiamata “domenica gaudete”,  a motivo dell’antifona di ingresso della messa che riporta un passo della lettera ai Filippesi in cui Paolo invita alla gioia: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.».

Si avvicina il tempo della nostra rinascita, si avvicina la notte della nostra salvezza, si avvicina l’alba in cui la Vita farà nuovamente splendere la luce piena. C’è allora da rallegrarsi, possiamo vivere con serenità anche in mezzo alle prove del tempo e della storia perché il Signore è vicino!

Ma dove è vicino il Signore se tutto sembra andare male?

Dove è vicino il Signore se c’è tanto disagio emotivo, spirituale e morale in giro?

Da quando nel Natale di duemila anni fa Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, da quel Natale tutto è cambiato, Dio è entrato nella storia e non ne è più uscito, anzi ha introdotto la storia nell’eternità, valicando la dimensione del tempo e dello spazio.

Il Dio Bambino che tra pochi giorni contempleremo piccolo nella mangiatoia, è il Dio Uomo risorto, che ora è tornato al Padre, portando con Sé tutta l’umanità.

Il prossimo Natale è la festa del Dio incarnato, quindi è la festa di tutti noi che in Lui formiamo un solo corpo. E’ la festa dei credenti che hanno consapevolezza di essere “inabitati” da Dio. Potremmo dire che ognuno di noi è quella mangiatoia che accoglie il Dio Bambino, ma ancora di più: ognuno di noi è quel grembo che si apre alla promessa di Dio. Dio si è fatto carne in Maria, ma spiritualmente Dio nasce in ognuno di noi.

Animati da questa realtà di fede così forte e profonda possiamo dare ragione a Paolo che nella sua lettera ci sprona ad essere sempre lieti, a pregare ininterrottamente, a rendere grazie in ogni cosa.

L’Avvento è questo tempo prezioso per lasciare entrare Dio dentro di noi, per scoprire Dio presente dentro di noi. “Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!”.

Sì, fratelli e sorelle, abbiamo fiducia perché Dio è fedele e se ci promette pace, pace ci donerà!

Noi insieme a Giovanni Battista riconosciamo di non essere il “Cristo”, ma di essere voce di uno che grida nel deserto: “Rendete diritta la via del Signore”. Più daremo spazio a Dio in noi, più la nostra voce annuncerà lui, più Colui che deve venire verrà, non tarderà e compirà opere meravigliose!

Buon cammino di Avvento rallegrandoci nel Signore sempre!

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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