IN PRINCIPIO ERA IL VERBO – “Egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido”. - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia di Domenica 15 gennaio 2023 - "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" - Commento delle Suore Carmelitane di Biella - Video catechesi di Mons. Giuseppe Mani

Io non lo conoscevo...

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 49, 3. 5 – 6

Il Signore mi ha detto:
“Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria”.
Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza – e ha detto: “È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra”.

Dal Salmo 39

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo”.

“Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo”.

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, Cap. 1, 1 – 3

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Dal Vangelo secondo San Giovanni, Cap. 1, 29 – 34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele”.
Giovanni testimoniò dicendo: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.

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UN PENSIERO DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

La nuova identità

(Is 49,3.5-6; Sl 39; 1Cor 1,1-3; Gv 1,29-34)

Il brano di vangelo di questa domenica invita a meditare sull’identità di Gesù. Non lo si conosce solo con la buona volontà, né usando solo la ragione, né con un rito religioso. La sua identità nella mia vita è una rivelazione della fede; è dono di Dio davanti alla misura di fede che Lui stesso mi ha dato per potersi rivelare a me.

Giovanni Battista, Simon Pietro, l’apostolo Paolo, sono solo alcuni che prima di te sono stati illuminati.

Tu che oggi leggi questo vangelo sei nella giusta posizione come loro per ricevere conoscenza su Gesù. Il dono non deve arrivare: è già tuo. Accoglilo nella tua sete di riceverlo!

La donna samaritana mentre ascolta le parole di Gesù, è davanti a una promessa di novità di vita. Lui risveglia in lei la sete del dono che Dio era già pronto a darle.

Gesù, durante i tre anni della sua predicazione, ha impresso nella mente dei discepoli un “segno” per rivelare loro, di fede in fede, l’amore di Dio in tutta la sua vita, fino ad apparire risorto.

Accade lo stesso in te quando mediti la Parola e ti fermi a considerare Lui. Allora Gesù ti pone la domanda fondamentale: cosa dice il tuo cuore di me? Non i tuoi o altrui ragionamenti, né ciò che fai per essere giusto, nemmeno ciò che ti capita ti dice chi è Gesù per te. La tua fede sì. È un seme minuscolo che hai ricevuto, ma sufficiente per credere che Gesù desidera fortemente rivelarsi a te. Lo credi?

Il Battista quando vede venirgli incontro Gesù, riceve rivelazione da Dio, perché in realtà non lo conosceva ancora. È suo cugino, in che modo non lo conosceva? L’insegnamento che oggi ascolti, è il cammino di fede di Giovanni in azione, questo cammino lo guida a vedere il desiderio di ciò che attendeva: la giustizia di Dio promessa e che non conosceva. Giovanni sceglie di non sapere ciò che crede già di conoscere. Ecco perché Dio prima lo manda a dire “cambiate i vostri pensieri”! Lui ci stava provando. Senza un’inversione del pensiero gli orecchi non si aprono alla fede in Gesù. Giovanni immerge in acqua chi ha creduto nel ravvedimento, testimoniando pubblicamente che quel cambiamento nel cuore stava già avvenendo e ora predispone a riconoscere chi è Colui che sta bussando. La fede è abbracciare totalmente ciò che mi aspetto con certezza, basandomi solo sul dono di Dio. Lo desidero, lo vedo davanti a me, perciò credo e agisco in accordo costante. Dio cerca Giovanni dal grembo materno per questo. Preparandolo a ricevere il Cristo, lo rende suo testimone davanti a tutti, così che tutti lo possano ricevere.

Affinché la giustizia di Dio si manifesti nella tua vita, Dio ha bisogno della fede che hai oggi! Ricordati della buona Notizia: Dio ha preso la tua vita ferita e l’ha scambiata sulla croce con quella giusta e prospera di suo Figlio. La sua morte fisica e spirituale ha messo a morte la tua morte! Gesù ha finalmente estirpato il male del mondo! Giovanni puntò sulla predicazione dei profeti di Dio senza ascoltare le dicerìe sul Salvatore promesso. Agì con fede e poté vedere Colui che era prima di lui! Ad ogni tuo passo di fede, Dio ha promesso di rivelarsi a te come a Giovanni Battista.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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