IN PRINCIPIO ERA IL VERBO – “Dite agli smarriti di cuore…” - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia nella Terza Domenica d'Avvento - "Dite agli smarriti di cuore..." - Commento della Suore Carmelitane del Monastero Mater Carmeli di Biella - Video catechesi di Mons. Claudio Doglio 

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

Dal Libro del Profeta Isaia, Cap. 35, 1 – 6. 8. 10

Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.

Dal Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Dalla Lettera di San Giacomo Apostolo, Cap. 5, 7 – 10

Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Dal Vangelo secondo San Matteo, Cap. 11, 2 – 11

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

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UN PENSIERO SULLA PAROLA DALLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO MATER CARMELI DI BIELLA

Diventare Vangelo

(Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11)

L’invito di oggi è gioire delle opere che la Sapienza di Dio compie dentro la storia, mondiale e personale.

Ti chiederai: quali sono queste cose di cui rallegrarsi nello spirito? Giovanni Battista è in prigione, sente dire di cose inaudite che il Cristo (il prescelto da Dio per tale missione) sta compiendo e, pensando si tratti di Gesù, manda i suoi a chiedergli: «Sei proprio tu il Cristo che stiamo aspettando o dobbiamo restare in attesa di altro?». «Tornate da Giovanni», risponde Gesù, «riferitegli dei miracoli che mi avete visto fare. Poi dategli questo messaggio: Beati coloro che non perdono la fede in me!». Il Battista richiama alla giustizia umana per aprire gli occhi all’opera di Gesù nella quotidianità. Credere al suo messaggio prepara alla visione.

La fede viene preparata ascoltando una buona notizia. Nasce quando la notizia viene accolta alla lettera! Crediamo a troppi messaggi oggigiorno: fakenews, menzogne che circolano in ogni ambiente, anche a volte nei nostri ambienti di persone credenti. Dio manda a tutti il suo messaggero di pace per liberarci dal male e ti dice: «Regna sempre il tuo Dio». Questa verità apre alla gioia e prepara la via per vedere le opere di Cristo, abbatte gli ostacoli della tua mentalità, la sola fortezza da espugnare che ti mette paraocchi e tappi alle orecchie. Eccoci allora zoppi lungo la via, fino a venir meno nella vita. Gesù esorta a nutrire la fede, perché come credi, così cogli la realtà.

Maria è beata perché ha creduto in ciò che Dio stava compiendo in lei per l’umanità, mandandole un messaggero di cose liete: “un salvatore nascerà da te!”.  La fede nell’annuncio preso alla lettera opera il capovolgimento di vedute nei confronti delle più disparate povertà: cecità, sordità, tentennamenti, fragilità, impurità, ottusità. «Cosa vi aspettavate di vedere andando nel deserto per vedere Giovanni?». Quali aspettative nutriamo? Quali sono le cose straordinarie che parlano di vita? Sono proprio quelle a cui prestiamo totale fiducia e consenso. La Parola di Dio promette che ogni uomo vedrà la Sua gloria e splendore. Tu hai udito questa promessa: se la custodisci avrai la ricompensa di vedere aprirsi davanti a te una realtà trasfigurata. Gesù ti strappa dall’incredulità che deruba ciò che già hai! Chi ha orecchie per voler udire ciò? Se dici “io!”, allora ascolta Gesù affinché in te diventi progressivamente la visione di Dio. “Tutto è compiuto”, esclama in croce. Ma noi, nella difficoltà diciamo questo? La stessa natura racchiude le opere della Sapienza: se cogli il messaggio, ti rivela la vita nascosta nelle sue stagioni. Ora, incoraggiati a riprendere saldamente in mano la verità per cui esistiamo, sopportiamo con gioia l’attesa del compimento. La costanza del saggio contadino lavora la terra per il frutto desiderato e sperato. Pazientiamo dunque, e godremo la nostra realizzazione, sapendo che occorre collaborare per divenire noi stessi la gloria e lo splendore del Dio vivente! Ecco perché gioire oggi.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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