IN PRINCIPIO ERA IL VERBO – “Ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare” - VercelliOggi.it VercelliOggi
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Alla vittima pasquale si innalzi oggi il sacrificio di lode

IN PRINCIPIO ERA IL VERBO - Letture dalla Liturgia nella Domenica di Pasqua - "E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio" - Commento delle Suore Carmelitane del Monastero "Mater Carmeli" di Biella - 

«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».

At 10, 34. 37-43

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

Sal. 117

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Col 3, 1-4

Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Colossési

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

SEQUENZA

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Gv 20, 1-9

Dal Vangelo secondo San Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario che era stato sul suo capo non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

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UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLE SUORE CARMELITANE DEL MONASTERO “MATER CARMELI” DI BIELLA

DOMENICA DI PASQUA

Cristo è risorto, è veramente risorto!

(At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4; Gv 20,1-9)

Il Vangelo di Pasqua si apre con la menzione del primo giorno della settimana, che segna l’inizio della vita nuova, inaugurata da Cristo, primizia dei risorti e come prima figura è presentata una donna, Maria di Magdala.

È ancora buio quando Maria si alza per recarsi al sepolcro, molto probabilmente dopo una notte insonne. Quel cuore al quale è stato perdonato molto perché aveva molto amato, appena termina il riposo del sabato prescritto dalla Legge, non teme di raggiungere il giardino, dove in un sepolcro nuovo, è stato posto il corpo di Gesù da Giuseppe di Arimatea.

Giuseppe, infatti, membro autorevole del Sinedrio, con coraggio chiese il corpo di Gesù a Pilato, dissociandosi dalla decisione di condanna di sommi sacerdoti, scribi e anziani che erano riusciti a far tacere per sempre quel profeta che conquistava le folle, la cui colpa era mettere in pericolo la stabilità e i privilegi ottenuti dalla loro autorità religiosa nelle relazioni con il potere occupante dei romani.

Ebbene Maria arrivata al sepolcro viene sorpresa da un fatto inaspettato: la grossa pietra fatta rotolare a chiusura del sepolcro è stata tolta. Il primo pensiero è che il corpo di Gesù sia stato trafugato; quindi Maria corre subito dagli apostoli che erano chiusi in casa per timore dei Giudei, per non essere, come seguaci del Nazareno, condannati alla sua stessa fine.

Maria raggiunge Pietro e Giovanni informandoli dell’accaduto ed essi corrono entrambi al sepolcro, anche Maria in lacrime li segue. Giovanni, il più giovane, arriva per primo al sepolcro e oltre alla pietra rotolata, chinandosi vede i teli che avevano avvolto il corpo del Signore posati a terra. Intanto arriva anche Pietro che entrando nel sepolcro osserva i teli a terra afflosciati e privi del corpo di Gesù e il sudario, che era stato posto sul suo capo, avvolto in un luogo a parte. La presenza delle bende e del sudario non era compatibile con l’ipotesi di un trafugamento del corpo, certo se avessero voluto rubare il corpo del Signore l’avrebbero fatto con tutte le bende, che invece rimasero là in aiuto alla fede dei suoi che ancora non avevano compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Giovanni, che si definisce il discepolo che Gesù amava, vede e crede; è il primo atto di fede nella resurrezione, qui sboccia la testimonianza apostolica che fino ad oggi si trasmette per così dire orizzontalmente nella Chiesa, sostegno di quella testimonianza interiore, misteriosa e invisibile offerta dall’Alto a ognuno che ascolta. Gli apostoli hanno visto e hanno creduto, noi siamo chiamati ad accogliere la loro testimonianza e a credere ascoltando l’annuncio della parola di vita che trova conferma nella coscienza di chiunque con cuore sincero cerca il Signore. “Non è gran cosa credere che Gesù è morto; questo tutti lo credono. La cosa veramente grande è credere che egli è risorto. La fede dei cristiani è la resurrezione di Cristo”(sant’ Agostino).

Sì, “Christos anesti…alitos anesti”, “Cristo è risorto, è veramente risorto!”.

Le Sorelle Carmelitane

Monastero Mater Carmeli – Biella Chiavazza     

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