Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, insieme tra musica, canto e danza per lo spettacolo del 16 maggio a Borgosesia dedicato alla ricerca scientifica promossa dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma.
Significativa la presenza di pubblico al Cinema Lux: pezzi di comunità che con la loro partecipazione hanno contribuito ad aiutare l’associazione non profit con sede operativa e radici storiche in Valsesia.
Tra i vari filoni di ricerca promossi e sostenuti dall’associazione anche per via di iniziative come questa a Borgosesia, rientrano il progetto PREME, volto a migliorare le terapie personalizzate per ogni piccolo ammalato e l’immunoterapia con cellule CAR-T, ovvero con procedure particolari che rendono i linfociti essi stessi farmaci contro il neuroblastoma e a breve anche contro i tumori cerebrali.
Per incoraggiare la missione dell’associazione presieduta dalla valsesiana Sara Costa, centrale l’apporto di chi ha portato in dono sul palco varie forme d’arte: il coro dell’Istituto comprensivo di Borgosesia diretto dal Maestro Paola Beggino, una rappresentanza di giovani che hanno frequentato o frequentano la scuola media a indirizzo musicale di Borgosesia, e poi Massimo Zanetti al violino, Paolo Fiandaca alla chitarra, e la scuola di danza “Danzarte” per la direzione artistica di Jula Cagnoli.
La serata, con la partecipazione del parroco di Borgosesia, don Enzo Sala, è stata condotta da Mauro Campora e Camilla Marone Bianco, insegnante di pianoforte alla scuola media musicale di Borgosesia presente anche in veste di pianista ad accompagnare il coro.
L’evento rientra fra le iniziative dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma caratterizzate dal patrocinio morale del Comune di Borgosesia.
Il neuroblastoma
Il neuroblastoma è un tumore solido extra-cranico prima causa di morte per malattia in età prescolare e il tumore pediatrico più comune dopo le leucemie e i tumori cerebrali. Ogni anno in Italia si registrano 130-140 nuove diagnosi e ad oggi la possibilità di cura si aggira nel complesso intorno al 70% dei casi. Ma c’è ancora da fare soprattutto per le forme più gravi: la sopravvivenza nel caso di malattia metastatica resta ancora inferiore al 50% dei casi.
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma
L’associazione è una organizzazione non profit nata il 23 luglio del 1993 con sede legale all’istituto “Gaslini” di Genova e con radici storiche in Valsesia e basi operative a Serravalle Sesia.
Le sue origini si legano alla volontà di madri e padri che hanno vissuto l’esperienza di malattia delle proprie figlie e dei propri figli, ma anche su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili in quegli anni.
Dal 1996, l’associazione è presieduta da Sara Costa, socia fondatrice e mamma di Luca, bambino non sopravvissuto al neuroblastoma.
Nel 1998, sempre con sede legale al “Gaslini”, nasce invece la Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, ramo scientifico dell’associazione deputato a selezionare e a finanziare i progetti di ricerca approvati.
L’associazione si propone di promuovere progetti scientifici per la cura del neuroblastoma e dei tumori cerebrali pediatrici. Le sue iniziative sono inoltre caratterizzate dal marchio “Donare con fiducia”, conferito dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) secondo percorsi di certificazione annuale attestanti trasparenza, efficacia e correttezza.
Il “Bambino con l’imbuto” contraddistingue il logo dell’associazione: un’immagine di gioia nonostante il dolore; la gioia dell’infanzia da incoraggiare anche attraverso la ricerca.
Altre informazioni sull’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e la Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma si possono trovare sul sito web www.neuroblastoma.org, e sui loro canali Facebook, Instagram, X, Linkedin e YouTube.
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Redazione di Vercelli