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ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D'ARMA CITTA' DI VERCELLI - Mostra “Dai Gruppi di Combattimento al nuovo Esercito Italiano”      

La mostra tratta del ruolo che ebbe il Regio Esercito Italiano negli eventi intercorsi fra il 25 luglio1943 - con la caduta del regime fascista-  ed il 25 aprile 1945

Vercelli Città

Sabato 22 aprile, nell’austera cornice del Salone Dugentesco, è stata presentata la mostra “Dai Gruppi di Combattimento al nuovo Esercito Italiano”, promossa dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Città di Vercelli con il patrocinio e la condivisione del Comune di Vercelli.

All’evento erano presenti le massime autorità della città: S.E. il Prefetto Dott. Lucio Parente, il Signor Sindaco Avv, Andrea Corsaro e numerose altre autorità civili e militari.

In particolare, era presente il Presidente della Sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia Gen. Luigi Cinaglia, che si ringrazia per la concessione gratuita del materiale della mostra.

Non potevano mancare le Associazioni Combattentistiche e d’Arma con i loro Soci ed i loro Labari.

Dopo un breve indirizzo di saluto e di ringraziamento tenuto dal Coordinatore delle Associazioni, Gen. Vincenzo Russo, il Dott. Pier Carlo Sommo ha presentato la mostra composta da 12 coppie di pannelli.

La mostra tratta del ruolo che ebbe il Regio Esercito Italiano negli eventi intercorsi fra il 25 luglio1943 – con la caduta del regime fascista-  ed il 25 aprile 1945, quando si concluse in Italia il Secondo Conflitto Mondiale.

La prima tappa è rappresentata dall’8 settembre 1943, che segna sicuramente una vera tragedia per l’Italia ma anche un punto di svolta politico e bellico.

Il Regio Esercito Italiano contribuì alla liberazione anche mettendo in campo il 1° Raggruppamento Motorizzato, che con i suoi 5.000 uomini contribuì in maniera determinante alla conquista di Monte Lungo, base di partenza per l’attacco a Cassino, perno fondamentale della Linea Gustav approntata dai tedeschi che si estendeva dalla foce del fiume Carignano (Mar Tirreno) alla Città di Ortona (Mar Adriatico).

Allo stesso Raggruppamento, il 18 aprile 1944, fu deciso di attribuire la nuova denominazione di Corpo Italiano di Liberazione (CIL), con il trasferimento sul fronte Adriatico alle dipendenze dell’VIII^ Armata britannica, unitamente alla quale iniziò, l’8 giugno 1944, l’offensiva che portò allo sfondamento della “Linea invernale”.

Il 15 giugno il CIL raggiunse Sulmona, il 18 giugno Ascoli ed il 9 luglio la zona di Filottrano.

Il 31 agosto 1944 l’Unità venne sciolta e ritirata dal fronte con il triste bilancio di 717 Caduti e 1.655 feriti.

Con i reparti del disciolto CIL, integrati da nuove forze, vennero costituiti 6 Gruppi di Combattimento: “Cremona”, “Friuli”, “Folgore”, “Legnano”, “Mantova” e “Piceno”, con una forza complessiva di 196.000 uomini.

I primi quattro Gruppi parteciparono attivamente alla conquista di Bologna il 21 aprile 1945.

La mostra si chiude illustrando l’eredità dei Gruppi di Combattimento, che costituirono la base di origine del nuovo Esercito Italiano, conservando i nomi, le tradizioni e mantenendo ancora oggi la memoria delle Unità che presero parte alla Guerra di Liberazione.

Riflettere sull’opera e sul sacrificio di quei soldati che seppero combattere tenacemente per la libertà dell’Italia, con risorse limitate ed un futuro denso di incognite, è lo stimolo ad operare oggi per il bene del Paese.

Al termine della presentazione l’inaugurazione della mostra, aperta al pubblico dal 23 al 26 aprile con ingresso gratuito.

Durante le giornate di apertura l’alusso dei visitatori è stato notevole, riscuotendo indubbio successo

Redazione di Vercelli

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