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VERCELLI - I Talk di Risò / 4 - "Patrimonializzare le Terre d'Acqua. Cultura, turismo, ambiente, biodiversità” - Tra "case history" e salvaguardia del Creato, uno sguardo sull'Agricoltura del futuro, sempre più "settore primario" - 

l’esperienza di Cascina Oschiena che ha come obiettivo, oltre alla produzione di riso, anche il ripopolamento della Pittima Reale, un raro uccello migratore

Si è svolto domenica mattina, 14 settembre, al Salone Dugentesco di Vercelli, all’interno della attività che hanno fatto da corona a Risò, il Talk organizzato dall’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”: “Patrimonializzare le Terre d’acqua. Cultura, turismo, ambiente, biodiversità”.

La tavola rotonda, che ha visto tra i presenti in sala anche il Magnifico Rettore dell’Università Prof. Menico Rizzi, è stata coordinata dalla prof.ssa Raffaella Afferni (Presidente dell’ATL Valsesia Vercelli e docente di Geografia all’UPO) e arricchita dagli interventi della Prof.ssa Roberta Lombardi (Direttrice del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica dell’UPO), del Prof. Davide Porporato (docente di Etnologia all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro), dalla D.ssa Alice Cerutti che, oltre ad essere produttrice di riso, guida l’Oasi Naturale di Cascina Oschiena e dalla Presidente di Coldiretti Piemonte Cristina Brizzolari Guidobono Cavalchini che è imprenditrice agricola e guida l’azienda “La Mondina” a Casalbeltrame. Lo spunto di partenza per il dibattito è stato dato dalla constatazione che in Piemonte e Lombardia si produce oltre il 90% del riso nazionale e la risicoltura in queste terre non costituisce solo un’attività economica, ma è un’attività che ha modellato l’identità e il paesaggio.

I Dipartimenti dell’UPO dedicati agli Studi umanistici e allo Sviluppo sostenibile e la Transizione ecologica attraverso il talk sono riusciti a rappresentare la dimensione del patrimonio socio-culturale e ambientale delle “terre d’acqua” attraverso una riflessione critica e interdisciplinare con particolare attenzione al paesaggio idrografico e ai saperi materiali e immateriali che definiscono le risaie, un patrimonio che intreccia passato, presente e futuro e che può essere valorizzato anche attraverso il turismo sostenibile.

Alice Cerutti ha raccontato l’esperienza di Cascina Oschiena che ha come obiettivo, oltre alla produzione di riso, anche il ripopolamento della Pittima Reale, un raro uccello migratore il cui ultimo sito di nidificazione censito in Italia è proprio nei terreni aziendali.

L’azienda agricola ha anche piantato oltre 5000 piante e nel 2019 è stata creata l’Oasi Naturale di Cascina Oschiena, che ha restituito all’ambiente 25 ettari che erano da sempre destinati a risaia.

Cristina Brizzolari ha raccontato la sua storia di imprenditrice “prestata all’agricoltura” che, grazie alla sua intraprendenza e alla sua visione, ha trasformato una vecchia cascina in una moderna azienda agricola e creato uno dei brand di riferimento del riso italiano: “Riso Buono”.

Il prodotto è utilizzato nei ristoranti di mezzo mondo dai migliori chef.

La giurista Roberta Lombardi, Professore Odinario di Diritto Amministrativo, ha ricordato la ricerca condivisa con il collega Porporato, sulla figura dell’acquaiolo e sull’importanza ecologica del paesaggio delle terre d’acqua con le sue implicazioni storiche, giuridiche, antropologiche, economiche e biologiche e ha ricordato alcuni aspetti giuridici relativi all’acqua pubblica, che è patrimonio di ogni cittadino.

L’antropologo Davide Porporato ha ricordato come Fernand Braudel avesse inserito il riso nel ristretto gruppo delle “piante di civiltà”, colture che cambiano la storia di uomini e territori e ha illustrato ulteriori aspetti sulla ricerca fatta con la collega sul mondo degli acquaioli, dietro cui c’è un grande sapere che non è stato codificato a livello scolastico e professionale, un mestiere che si impara osservando gli anziani.

In chiusura, tra gli interventi, il Magnifico Rettore ha spronato i docenti UPO a mettere in pista progetti che possano coinvolgere gli studenti per creare delle startup in grado di dare vita a applicazioni o progetti volti a valorizzare il territorio e creare opportunità imprenditoriali legate al turismo. 

 

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