Si è svolto al Centro Ricerche dell’Ente Nazionale Risi a Castel d’Agogna il convegno “Acqua e riso: il valore della programmazione in tempi di crisi idrica e cambiamento climatico” organizzato da Cia Novara Vercelli VCO e Cia Pavia, moderato dal giornalista Paolo Viana: un incontro dal taglio tecnico che ha visto relatori qualificati chiamati a fare il punto sulla situazione idrica e sulle strategie per il futuro.
Manrico Brustia, responsabile settore Riso e Irrigazione per Cia Piemonte, ha introdotto i lavori evidenziando i dati 2025, secondo i quali la semina in asciutta ha superato la semina in acqua.
A causa dei cambiamenti climatici e della minor disponibilità d’acqua, spiega Brustia, c’è la necessità di una programmazione e un’organizzazione delle semine più razionale, che aumenti la risaia in sommersione ristabilendo un equilibrio con il riso seminato in asciutta, e incentivando tutte le pratiche per la ricarica della falda che possono aiutare ai fini di un utilizzo più virtuoso e sostenibile dell’acqua.
Il consulente tecnico Cia Gabriele Balzaretti ha spiegato le differenze tra semina in acqua e in asciutta, indicando come la sommersione permetta di gestire meglio le infestanti e la risorsa idrica.
Giovanni Daghetta, responsabile nazionale Cia settore Riso, ha rimarcato che Cia, con questo convegno, ha coraggiosamente affrontato un tema difficile in quanto tornare a seminare in acqua è certamente più complicato, ma purtroppo, con il cambiamento climatico in atto, ineludibile. A partire dal 2022, anno della siccità, l’alternanza delle produzioni sta influendo in modo impattante anche sui prezzi di mercato del risone: gli acquirenti sono indotti ad anticipare gli acquisti e a tenere più scorte a magazzino.
I Consorzi irrigui, a voce unanime, hanno sottolineato come il deflusso ecologico possa condizionare tutto il sistema irriguo, riducendo notevolmente gli approvvigionamenti (quindi la coltivazione risicola).
È necessaria una sperimentazione per dimostrare tutti i benefici, in termini di rilasci, che la risaia genera con la ricarica della falda.
I Consorzi erano rappresentati da Ettore Fanfani – commissario Est Sesia, Diego Terruzzi – direttore Ovest Sesia, Alessandro Iacopino – direttore Consorzio Bonifica Baraggia Biellese e Vercellese, Alessandro Rota – presidente Associazione Irrigazione Est Ticino Villoresi.
Il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli ha illustrato i dati raccolti dai centri di monitoraggio, che mostrano un aumento delle temperature sensibile negli ultimi anni.
Gli elementi centrali del cambiamento in atto sono, tra gli altri: la riduzione dei ghiacciai, periodi caldi più lunghi e una tendenza alla diminuzione di precipitazione nevose.
La politica, secondo la comunità scientifica, dovrebbe prestare più attenzione alle richieste di ascolto e dagli allarmi lanciati dai climatologi.
Stefano Calderoni, vicepresidente nazionale Anbi e responsabile nazionale Cia per le Risorse idriche, durante le conclusioni ha dichiarato che i cambiamenti climatici stanno modificando radicalmente il ciclo dell’acqua: nevica meno, le riserve naturali si riducono e le piogge sono sempre più concentrate e violente, quindi difficili da trattenere. In questo contesto non basta più gestire l’emergenza: servono investimenti strutturali in opere idrauliche per aumentare la capacità di stoccaggio e regolazione dell’acqua. Solo così possiamo garantire una fornitura idrica continua e programmabile alla risicoltura, che è una coltura strategica non solo per l’economia, ma anche per l’equilibrio ambientale e dei territori.
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Redazione di Vercelli



















