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Molto partecipato anche il pellegrinaggio diocesano 2025

OROPA - La Diocesi di Vercelli si affida con fiducia alla Madonna Nera - Grande partecipazione  di popolo all'annuale appuntamento che conclude le celebrazioni di S.Eusebio e traccia le linee dell'anno pastorale che viene - IN VIDEO INTEGRALE L'OMELIA DELL'ARCIVESCOVO DI VERCELLI, MONS. MARCO ARNOLFO - 

Oltre 600 pellegrini da tutte le zone pastorali, 40 volenterosi hanno percorso il tragitto a piedi

Sono stati più di 600 i vercellesi che martedì 5 agosto, sono saliti a Oropa per il tradizionale pellegrinaggio diocesano che conclude i festeggiamenti per il patrono S. Eusebio.

Un gruppo di una quarantina di fedeli, guidati dall’arcivescovo mons. Marco Arnolfo, ha raggiunto a piedi il santuario mariano partendo dal Bottalino di Biella.

Alle 10,30 tutti si sono dati appuntamento in una gremitissima basilica superiore per la messa presieduta da mons. Arnolfo e concelebrata dal Vicario Generale Mons. Stefano Bedello, con una folta rappresentanza di clero eusebiano.

Nell’omelia  ( Nm 12,1-13; Sal 50; Mt, 14,22-36 ) l’Arcivescovo, prendendo le mosse dal brano evangelico, ha commentato: «Talvolta la vita ci pare un mare in tempesta, ci sentiamo perduti, la nostra fede vacilla. Ma Dio non è mai lontano. E’ pellegrino con noi nella vita. Gesù ha condiviso la nostra condizione umana sino al sacrificio estremo della croce».

Poi, come consuetudine, mons. Arnolfo ha gettato uno sguardo sul prossimo anno pastorale, indicando tre punti su cui chiederà alle Comunità diocesane di impegnars, argomenti che già avevano formato oggetto del recente incontro dei Vescovi italiani con Papa Leone XIV; sicchè, aderendo all’invito del Pontefice, le priorità sarannoi: «Il primo imperativo è trovare metodi efficaci per trasmettere la fede. In secondo luogo papa Leone ci invita a farci artigiani della pace: vorrei che le nostre Comunità pastorali diventassero davvero dei laboratori di pace. Infine c’è il tema della dignità umana che va salvaguardata di fronte alle mille insidie di una società che pare aver smarrito l’orizzonte, dove l’intelligenza artificiale sta trasformando gli individui in algoritmi».

Ancora un’occasione, questa del Pellegrinaggio diocesano, per vivere in comunione una bella giornata di fede, preghiera, amicizia e condivisione: più che le parole lo hanno raccontato i volti sorridenti dei tanti pellegrini, molti dei quali non hanno rinunciato alla fotografia ricordo con l’Arcivescovo, che come sempre si è volentieri prestato a questo gesto confidenziale e di amicizia.

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