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IVREA, ASTI E SIENA - Successo per la prima edizione del confronto nazionale sui grandi eventi urbani

Dalla tradizione alla progettualità condivisa: le tre città simbolo delle feste popolari italiane si confrontano su innovazione, identità e buone pratiche, aprendo la strada a una rete nazionale per la valorizzazione dei grandi eventi urbani

PiemonteOggi, Regione Piemonte

Il Teatro Giacosa di Ivrea, venerdì 5 dicembre, si è trasformato in un laboratorio di confronto e riflessione, ospitando la prima edizione del convegno nazionale dedicato ai grandi eventi urbani, con la partecipazione di Ivrea, Asti e Siena. La serata ha celebrato la cultura, l’identità e l’organizzazione che rendono unici eventi come il Carnevale di Ivrea, il Palio di Asti e il Palio di Siena, dando vita a una rete di buone pratiche da condividere tra città.

La serata si è aperta con una sorpresa che ha immediatamente dato profondità al senso dell’incontro.

Lo scrittore e antropologo Marco Peroni ha portato sul palco un frammento del suo libro “Maestria Canavesana. Mani pensanti, voci narranti, spiriti liberi”, raccontando la storia di Pietro Corzetto Vignot, figlio della Valchiusella e inventore della Sfera Metidica. Le sue parole, intessute di memoria e di meraviglia, hanno restituito l’immagine di un uomo che, con creatività e coraggio, seppe guardare oltre i confini del proprio tempo.

La sua vicenda, pionieristica e imperfetta, è diventata la metafora della serata: l’idea che dietro ogni grande impresa collettiva – così come dietro ogni grande evento – ci sia un insieme di gesti straordinari e spesso invisibili, un sapere che nasce dal territorio e si rinnova nella comunità.

Il dialogo tra le tre città ha intrecciato il valore culturale e simbolico delle tradizioni con l’impatto sociale e organizzativo sul tessuto urbano. Ivrea, con gli interventi del Sindaco Matteo Chiantore e del Presidente della Fondazione dello Storico Carnevale, Alberto Alma, ha portato la storia del suo Carnevale, festa di libertà e partecipazione, presentata come “passione antica e spirito aperto”.

Asti, attraverso l’intervento dell’Assessore al Palio Riccardo Origlia con l’architetto Angelo Demarchis ha raccontato la fierezza di un Palio radicato in 750 anni di storia e tradizione, capace di attraversare generazioni e aprirsi al futuro. Siena, con il contributo dell’Assessore Giuseppe Giordano e del Dirigente Cultura e Turismo Roberto Barbetti, ha aperto uno sguardo sulle Contrade, sulla loro forza identitaria e sulla loro straordinaria capacità di essere, ancora oggi, una comunità nella comunità.

Sono comunità educative e civiche che rappresentano le radici culturali del Palio e hanno importanti implicazioni sociali nella contemporaneità, facendosi spesso carico di piccoli e grandi problemi quotidiani e delle condizioni di fragilità.

Per Ivrea il Sindaco Matteo Chiantore e Alberto Alma hanno sottolineato l’importanza della tradizione come motore di identità e partecipazione ricordando che il Carnevale è un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità e rafforza i legami sociali. È stato evidenziato anche il ruolo positivo dei giovani che animano la partecipazione e rafforzano i legami civici. Hanno ribadito la necessità di crescere senza snaturare, mantenendo equilibrio tra autenticità, sicurezza, sostenibilità e impatto urbano.

L’Assessore di Siena, Giuseppe Giordano, ha ricordato come il Palio sia una forma di vita civica: “Le nostre Contrade sono comunità educative, emotive e civiche. Nessuna tradizione resta viva da sola: vive perché la mettiamo in relazione, perché la sappiamo rinnovare senza alterarne l’anima”.

Il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, impossibilitato a essere presente, ha inviato un messaggio sottolineando l’importanza del confronto: “Sono manifestazioni che contribuiscono a rendere l’Italia conosciuta e apprezzata nel mondo. Raccontare le nostre esperienze e riflettere insieme su ciò che ci unisce permette di custodire le tradizioni guardando al futuro con apertura e ambizione”.

Da tutte e tre le città è emerso, infatti, un sentimento comune: l’idea che queste manifestazioni non siano semplici appuntamenti del calendario, ma episodi fondanti di un immaginario collettivo; momenti di pathos, di coesione e di orgoglio civico, capaci di generare energie nuove anche quando le risorse materiali si assottigliano. Il divertimento, il volontariato, l’amore autentico per il territorio, la capacità creativa delle persone: tutto questo è apparso come il cuore pulsante dei grandi eventi urbani, ciò che li rende vivi e indispensabili.

Gli interventi dedicati all’approfondimento sulle sfide organizzative dei grandi eventi hanno sicuramente permesso di fare un focus specifico sull’area tecnica delle manifestazioni, presupposto fondamentale perché tutto l’evento si possa svolgere nel migliore dei modi. Ma, in realtà, le tre città hanno condiviso come la tecnologia, l’efficienza e efficacia delle azioni sia fatta anche, e soprattutto, di persone che allestiscono, preparano, puliscono, gestiscono le situazioni di emergenza.

Ogni città ha raccontato come cambia quando deve accogliere il proprio evento, come si trasforma e si adatta, come riesce a conciliare identità e innovazione, tradizione e modernità.

È emersa la complessità del coordinamento che precede il Palio di Siena, con le sue articolate fasi operative, gestite con un approccio che unisce metodo antico, strumenti tecnologici avanzati e una superba organizzazione del 118, capace di essere invisibilmente presente e pronto a intervenire in ogni momento.

Asti ha mostrato cosa significhi integrare una pista e le sue tribune nel tessuto di una città che continua a vivere, respirare, muoversi.

Ivrea ha portato l’esperienza unica di Società Canavesana Servizi, capace di rimettere in ordine una città che, per tre giorni, diventa teatro di una battaglia simbolica, reinventando spazi e percorsi con efficienza sorprendente.

Tutti atti pratici, organizzativi, coordinati frutto di anni di esperienza e lavoro. Ma la tecnica e l’organizzazione non bastano. Ciò che è emerso da ogni intervento è il lato umano ossia la presenza di persone che lavorano alacremente per le Feste e durante la feste, per permettere a tutti di goderne.

Queste testimonianze sono state portate da Luigi De Rosa, Commissario di Polizia Locale e Responsabile E.Q. del Servizio Palio, e Stefano Dami, Direttore della UOC Centrale Operativa 118 di Grosseto e Siena, per Siena; dall’Assessore al Palio Riccardo Origlia e dal Dirigente del Settore Cultura e Manifestazioni Angelo Demarchis per Asti; e dal Sindaco Matteo Chiantore, insieme al Presidente della Società Canavesana Servizi Calogero Terranova per Ivrea.

Nei giorni della manifestazione Ivrea cambia volto: spazi pubblici vengono ripensati e messi in sicurezza secondo criteri funzionali ma anche rispettosi e reversibili, e lo stesso Palazzo municipale si trasforma per accogliere attività e servizi necessari al buon andamento dell’evento. Tutto ciò richiede il coinvolgimento coordinato di tutti gli uffici comunali in un lavoro che unisce competenze tecniche, rapidità e grande sensibilità verso gli equilibri urbani.

Il Presidente di Società Canavesana Servizi, Calogero Terranova, ha illustrato la gestione del Carnevale: circa 130 operatori, 13 veicoli per raccolta e trasporto dei rifiuti e delle arance, 5 compattatori, 7 camion, 6 spazzatrici, 9 trattori e 4 ragni per la raccolta delle cassette di legno.

Le cassette vengono triturate e riutilizzate come materia prima seconda, mentre le arance diventano compost, energia rinnovabile e biometano: un esempio di economia circolare applicata a un grande evento urbano. Una straordinaria complessità resa apparentemente semplice grazie ad esperienza, coordinazione, organizzazione, passione. Ancora una volta, tratti comuni a tutte e tre le manifestazioni.

Il filo conduttore degli interventi è stato la necessità di costruire una rete nazionale di grandi eventi urbani: un luogo di scambio e conoscenza condivisa, capace di rafforzare le tradizioni senza impedirne l’evoluzione.

Il Sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, ha chiuso la serata sottolineando che l’incontro rappresenta l’inizio di una progettualità comune tra Ivrea, Asti e Siena: “Quello che abbiamo vissuto questa sera non è solo un incontro, ma l’inizio di un percorso che guarda lontano. Condividere visioni e buone pratiche rafforza le nostre manifestazioni e le rende modello replicabile. Innovazione e digitalizzazione, se usate con intelligenza, aiutano a proteggere ciò che ci rende unici e a far crescere le nostre comunità”.

Ha rivolto un ringraziamento speciale ad Alberto Alma e Calogero Terranova per il loro contributo fondamentale nello Storico Carnevale di Ivrea, e alle città di Asti e Siena per la generosità nel condividere esperienze. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Laura Bettini – Radio24, che ha moderato il convegno con professionalità.

La serata si è conclusa con la consapevolezza di aver aperto un percorso destinato a crescere, costruendo dialogo, collaborazione e reti di buone pratiche tra città italiane.

Le grandi feste popolari non sono solo patrimonio culturale, ma laboratori vivi di futuro, capaci di aprire cammini di innovazione e comunità anche a livello europeo.

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Redazione di Vercelli