Alle Letture di oggi uniamo, con i seguenti link
Il primo articolo sull’Immacolata Concezione e sul Beato Giovanni Duns dello “Scoto”
che VercelliOggi.it pubblicò ancora tra i “numeri zero” precedenti l’avvio delle pubblicazioni, del 5 gennaio 2009.
Inoltre, una bella antologia di Vatican Media, che riepiloga il pensiero dei Papi
sulla verità di Fede della preservazione della Beata Vergine Maria dal peccato originale.
Buona lettura.
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Gn 3,9-15.20
Dal libro della Gènesi
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Sal. 97
RIT: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
RIT: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
RIT: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
RIT: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
Ef 1, 3-6.11-12
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
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UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
“Dove sei?” (prima lettura): la voce di Dio chiama.
L’uomo si nasconde.
L’uomo si nasconde ed incolpa.
Dove sei?
Dio “scende nel giardino”… ha lasciato all’uomo la custodia del creato, ha lasciato all’uomo la meraviglia della creazione, e l’uomo?
Dio “scende”… non perché non sappia dove l’uomo si trovi… Dio “cerca” quell’uomo e quella donna “nascosti”, quell’uomo e quella donna “liberi di agire”, quell’uomo e quella donna che “hanno mangiato”… che devono “rispondere”…
Non è un’accusa, una “semplice domanda”: “dove sei?”.
Ti cerco uomo, ti cerco donna, ti cerco ancora…
L’uomo “nascosto”… per paura? Forse per quel “timore” che opprimeva i popoli antichi al “pensiero di Dio”, un Dio che punisce, che colpisce, che controlla…
Dove sei? Dio cerca…
Dio non accusa, Dio “interroga”.
Dio cerca l’uomo e lo interroga… non si preoccupa di “cercare o interrogare il serpente”…
Povere creature…
Dominate da quel “timore”, forse dalla “paura del castigo”, da quell’idea di Dio così “distante”, così “lontano”…
“Dove sei?”
“Mi sono nascosto…” sono nudo”…
Nudo davanti a Te, Signore.
Nudo… irresponsabile…
Lei… il serpente…
La responsabilità è loro, non è mia!
Quasi quasi, Dio… la “colpa” è tua.
Tu hai la responsabilità di aver messo vicino a me la donna, tu hai la responsabilità di aver “messo” il serpente, di aver “permesso”…
Inganno.
Accusa.
Tu…
Sono “nascosto”, sono “diviso”…
Il dramma del peccato… la divisione…
Mi divido, mi separo da te, dalla relazione con Te, dalla relazioen con gli altri…
Sono nudo… nacosto con la mia irresponsabilità.
Adamo, Eva, serpente…
Inizia dal serpente: condanna. Maledizione: mangerai polvere e sul tuo ventre camminerai.
Ma il ventre di un’altra donna, sarà benedetto.
“Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (cfr. v. 15).
Bellissimo.
La “stirpe” schiaccerà la testa al serpente.
Dio salva.
Puoi “insidiare”… ma sarai “schiacciato”.
La “stirpe” da quella donna.
Nessuno sarà “sopraffatto” da quel serpente.
Le parole ebraiche ne danno il significato: shwf (schiacciare) e sha<af (scattare verso, insidiare).
Una radice simile, il significato opposto.
Anche se “scatterò” ad insidiare, sarò schiacciato.
Insidierai l’uomo, ma la “stirpe” di quella donna, ti schiaccerà.
E da quella donna: vita.
Da una donna vita: Eva (hawwah, vita), destinata a diventare la “madre di tutti i viventi” (cfr. v. 20): nonostante il peccato. La vita “continua” ed a quella vita, che è il più grande dono di Dio, di cui la donna è la prima intermediaria, si aggiungerà altra “vita”, “salvezza” da quella “stirpe”.
E quell’uomo “nascosto” in quel “giardino”, non è “perduto”, non è “nudo”, non vivrà nella sua totale irresponsabilità…
“Il serpente” colui che ha “tolto” quella dignità dell’uomo con il male, con il peccato, sarà “schiacciato”.
Dio chiama l’uomo a “nuovi orizzonti”: “dove sei?” Vieni qui, non voglio “annientarti”, voglio “liberati”.
Una “profezia”, una “promessa”… la “stirpe” di una Donna, sarà “grembo di salvezza”.
San Giovanni Paolo II° lo aveva già chiaramente scritto nella sua lettera “Redemptoris Mater”, commentando il versetto di Genesi 3,14,: “Nel disegno salvifico della Santissima Trinità il mistero dell’incarnazione costituisce il compimento sovrabbondante della promessa fatta da Dio agli uomini, dopo il peccato originale, dopo quel primo peccato i cui effetti gravano su tutta la storia dell’uomo sulla terra (Gn 3,15). Ecco, viene al mondo un Figlio, la “stirpe della donna”, che sconfiggerà il male del peccato alle sue stesse radici: Schiaccerà la testa del serpente”.
E quella donna avrà un nome: Maria.
Maria di Nazareth.
Maria a Nazareth.
Una piccola stanza, una ragazza, un “messaggero”: Dio mantiene la promessa.
Per mezzo di quella donna, nel mondo entrerà la salvezza.
Sarai madre: “concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”.
Maria “stai per concepire”, adesso, tra poco… basta un tuo sì e quel tuo sì sarà l’apertura della “nuova creazione”: “sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo”.
Dove sei Maria?
Dio ti ha scelta, sarai la madre del Figlio dell’Altissimo…
Sono qui, non sono “nascosta”.
Sono qui: “Eccomi”.
Non sono “nuda”, sono “vestita di Dio”, della sua “potenza”, della sua bellezza, del suo Amore.
Non sono “nuda”, sono stata concepita “Immacolata”, per concepire, per essere “grembo”, per lasciare dentro di me lo “spazio” a Dio di Dio, per Dio.
Dove sei Maria?
Sono qui Dio…, eccomi.
“Rallegrati” Kaire: l’annuncio della gioia, della felicità…
Dio “rallegra”, porta “gioia”, porta “felicità”, porta “benedizione”.
“Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.”
Grazie Dio.
Grazie Maria.
In una casa si eleva il “Grazie” per la Grazia.
La gioia che solo Dio può donare, perché Dio vuole uomini e donne felici.
Grazie perché non ti sei “nascosta”, perché “hai creduto”, perché non “hai dubitato”…
Grazie Dio perché mi hai resa Immacolata, mi hai resa “pura”, hai permesso che la tua “ombra” mi coprisse.
Grazie Dio, per questa nuova storia, per questo nuovo epilogo.
Grazie Maria per questa tua “alleanza con Dio”.
“Piena di Grazia”.
La bellezza dello sguardo d’Amore che non mi fa “nascondere”, lo “splendore” della “concezione immacolata” che mi fa “splendere” della luce di Dio.
“Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”… la stirpe.
L’Amore che trasforma e fa nascere l’Amore.
L’amore che dona il grembo per l’Amore, per la Stirpe.
Grazie Maria, perché attraverso di te, amata, mi hai fatto scoprire l’amore e la grazia di “essere amati”: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo” (seconda lettura).
Benedetto Dio… contro ogni “maledizione”… il serpente maledetto… Il Figlio della donna porta la benedizione del Benedetto.
Da sempre e per sempre.
Per sempre, per sempre, per sempre…
Maria l’amata da sempre e per sempre ci fa “scoprire” la “sorpresa di Dio”: siamo figli amati, da sempre e per sempre.
Un Dio che ci sorprende con il suo “progetto di amore”: Maria sarà grembo del Dio Incarnato perché ciascuno di noi divenga “pieno di Cristo”, intriso dell’Amore di Dio.
Maria è l’eccomi della donna a Dio, senza “attribuire alcuna colpa ad alcuno”, con responsabilità, si fida di lui,si affida a Lui, anche se non lo capisce del tutto: si lascia sorprendere. «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).
Maria sorprende.
La storia sorprende.
Dio sorprende.
Dio “scende” con quel “dove sei?” e la donna sorprendentemente risponde: “Eccomi”.
Dio ci sorprende sempre, rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti e ci dice: fidati di me, non aver paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi. Aspetta che ci lasciamo sorprendere, nella semplicità, nell’umiltà della nostra vita. Così si vuole manifestare. Ci dà il suo amore che salva, ha cura di noi, ci dà forza. E, ci chiama verso una avventura divina: essere lo sguardo di Dio; il suo sorriso; le sue mani in questo mondo. Non ci chiede cose straordinarie. Soltanto, ci chiede di ascoltare la sua parola e che ci fidiamo di lui. In modo che ogni giorno sia una Annunciazione, con Maria.
L’Annunciazione a Maria ci insegna l’ascolto: l’ascolto della Parola.
Ciascuno di noi è chiamato ad “ascoltare” e rispondere come Maria: “avvenga a me secondo la tua parola”. E l’angelo parte e porta la risposta.
Un angelo “indaffarato”… molti messaggi: prima al Tempio a Gerusalemme, ora nella casa a Nazareth.
Un angelo che “dice Dio”, al Tempio e nella casa.
Dice un Dio che vuole “entrare” nella vita, senza “imporsi”.
Dice un Dio che “chiede”, che “domanda”, che non “obbliga” né “implora”, che si “propone”.
Un angelo “inviato”: un Dio che “prende l’iniziativa”.
Un angelo che reca un “invito gratuito”, una grazia.
La “geografia di Dio” nelle periferie per portare la Grazia.
Nazareth… città galilea mai citata nell’Antico Testamento, ed ora “cercata” da Dio.
Dio è “presente”.
Dio è “Presente” nella vita di una Vergine, promessa sposa di un uomo…
Dio è Presente in Maria.
“Avvenga di me… secondo la tua Parola”. Non è solo fare la “volontà di Dio”, è mettersi a “disposizione di Dio”.
“Avvenga di me… secondo la tua Parola”: è compromettersi con Dio,perché Dio si è “compromesso” con l’uomo. Dio non “promette” solo (lo aveva già fatto con l’Alleanza veterotestamentaria), “entra in azione”, entrerà nella storia”, mette in azione le sue promesse.
Dio si “compromette”, usiamo il significato letterario etimologico Cum (insieme) + promittere (promettere) = “promettere insieme” entro e con te, nella storia “ci sono”, divento relazione.
Divento “realizzazione” e “relazione”.
La grandezza di Maria sta in quel “sì”.
Un Sì alla “visita del Signore”.
Un Sì all’entrata di Dio nella vita.
In Sì all’Incarnazione di Dio nella storia.
Un Sì con quell’ “avvenga a me” che è totalizzante: Tutta me stessa.
Dio “prende dimora” in lei.
La sua vita diventa Tempio di Dio, Dio che “sceglie” di “abitare”, di “stare” con l’uomo.
E l’angelo parte… ritorna.
Dio è Presente in Maria, Dio è Presente con l’uomo.















