DEPOSITO UNICO NAZIONALE – Pentenero e Paonessa (PD): “Abbiamo bisogno di un deposito unico per tutelare i nostri territori”

In Consiglio regionale l’audizione con Sogin sul delicato tema del Deposito Unico Nazionale

Cronaca

02/10/2025

PiemonteOggi, Regione Piemonte

“Oggi in V Commissione si è tenuta la tanto attesa audizione con Sogin sul tema Deposito Unico Nazionale. Premesso che il PD chiede da anni un deposito nazionale che metta in sicurezza i materiali stoccati temporaneamente in Italia o all’Estero e che dovranno rientrare nel nostro paese, si chiede però al Governo e alla Giunta Cirio che si escludano le ipotesi ‘piemontesi’ perché il nostro territorio ha già dato molto anche da questo punto di vista – affermano la Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale Gianna Pentenero e la Consigliera regionale PD Simona Paonessa -. Infatti, a oggi, i siti inclusi nella Carta dei siti idonei sono 51, 5 dei quali nella nostra regione”.

“Il Piemonte detiene la maggioranza dell’attività radioattiva italiana, quasi l’80% del totale e l’impegno che ha già svolto per custodire a suo rischio questo materiale deve escludere il nostro territorio così compromesso dal novero dei candidati al deposito definitivo” proseguono le esponenti dem.

“Il Partito Democratico, negli scorsi anni, ha, in più occasioni, ribadito la ferma opposizione a qualsiasi scelta finalizzata a portare in Piemonte quel sito e l’intenzione di battersi, in tutte le sedi istituzionali, contro ogni scelta volta a danneggiare il nostro territorio. Prendiamo atto dell’assenza di una programmazione a livello nazionale e presenteremo, in questi giorni, un Ordine del Giorno in Regione per far sì la Regione Piemonte sia in prima linea per invitare il Governo a individuare al più presto un luogo idoneo per il Deposito Unico Nazionale (che dovrebbe essere pronto per il 2039) e che rispetti tutti i punti elaborati da CNAI. Inoltre vogliamo garanzie serie perché, come afferma Sogin, le scorie stoccate all’estero rientrino solo quando sarà a disposizione il deposito nazionale: provvedimento che comunque costerà all’Italia una infrazione europea e molti soldi da parte dei contribuenti” concludono Pentenero e Paonessa.

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