L’episodio verificatosi nella chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine, nel quartiere Oltreponte a Casale Monferrato, ha profondamente turbato l’intera città. Non si tratta di un fatto isolato da minimizzare: violare un luogo di culto significa colpire al cuore le nostre radici, il senso di appartenenza e il tessuto sociale che unisce la comunità.
L’ On. Enzo Amich commenta: “Esprimo la mia più sincera solidarietà a don Renato Dalla Costa e a tutta la comunità parrocchiale. La scelta di don Renato di non rimuovere i segni dello scempio, ma di lasciarli visibili a tutti, è un gesto potente: serve a ricordare che questo oltraggio ferisce ciascuno di noi, e che la risposta più efficace non è il silenzio, bensì la presenza attiva, la vicinanza umana e la prosecuzione della vita comunitaria. Una chiesa non è solo un sito religioso: è un punto di riferimento sociale, uno spazio di incontro dove si condividono gioie e dolori, un elemento vivo della nostra eredità culturale e delle relazioni quotidiane che conferiscono identità e coesione al territorio. Offenderla equivale a ledere l’anima stessa del quartiere. Per questo motivo, partecipare alla Messa non è un gesto puramente formale, ma un segnale concreto di unità e sostegno. Significa affermare che i legami che ci uniscono sono più forti di qualsiasi gesto codardo e vandalico”.
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Redazione di Vercelli
















