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BORGOSESIA CALCIO – Giustizia sommaria – Un “tifoso” sbaglia e pagano tutti

Gli insulti razzisti costano ai granata 350 euro e una gara a porte chiuse

Borgomanero e dintorni, PiemonteOggi, Provincia di Vercelli, Regione Piemonte, Valsesia e Valsessera

Il razzismo si combatte punendo tutti sommariamente e senza identificare il diretto responsabile.

Questo è quanto emerge dalla decisione del Giudice Sportivo dopo i fatti di Accademia BorgomaneroBorgosesia.

Il fattaccio accade al 27’ della ripresa quando il giocatore di casa Koaudio subisce un fallo e dalla zona dei tifosi ospiti parte l’epiteto “Scimmia”, ripetuto quattro volte.

In presa diretta, almeno dalla tribuna principale, non se ne accorge nessuno.

Infatti né tifosi né dirigenti rossoblù protestano per l’accaduto.

Anche in campo, come dimostrano le immagini, non si scatenano polemiche e il gioco viene ripreso regolarmente.

In settimana poi la Società agognina ha diffuso un video dove tra il brusio generale emerge la fatidica parola.

Quello che si evince è che sia un’unica persona a proferire l’insulto razzista e non come riportato dal comunicato del Giudice Sportivo “i sostenitori”.

Nessun coro o ululato parte dal settore occupato dai granata e l’episodio non si ripete.

La sanzione di una gara da disputare a porte chiuse viene così motivata:

<<Per il comportamento dei propri sostenitori che durante il secondo tempo della gara, hanno ripetutamente pronunciato insulti di carattere discriminatorio e razzista nei confronti di un giocatore della squadra avversaria (sanzione ex artt. 28 e 8 c. 1 lett. d CGS). La circostanza è stata segnalata dall’Assistente arbitrale n. 2 al Direttore di gara. Non sussistono circostanze attenuanti che possano in qualche modo mitigare la responsabilità della società, considerato che i suoi dirigenti sono stati inermi di fronte al comportamento dei propri tifosi. Si avvisa la società che, in caso di recidiva, si applicheranno, tenuto conto delle concrete circostanze dei fatti e della gravità e rilevanza degli stessi, sanzioni economiche di maggior rilievo e le altre sanzioni previste dal Codice, compresa la perdita della gara>>.

A questo si aggiunge un’ammenda di 350 euro.

Quindi tante cose non tornano, in primis il fatto che venga fatta di tutta un’erba un fascio.

Non sono stati infatti i tifosi del Borgosesia a insultare ma un singolo individuo (probabilmente tifoso dei granata essendo in quel settore).

Poi sorge spontanea la domanda perché se l’assistente n. 2 ha sentito tutto non ha provveduto a fermare il gioco per tutelare il giocare?

Così tutto è stato sopito nel momento in cui si sarebbe dovuto e potuto individuare il responsabile dell’insulto per poi esplodere in un secondo momento a giochi fatti.

In questo modo pagano tutti i tifosi “sani”, oltre anche agli appassionati che avrebbero voluto assistere alla partita.

Possiamo affermare senza dubbio di essere smentiti che per 1 persona a rimetterci ce ne saranno almeno 300.

Detto questo il fatto surreale è che scontata la squalifica, il “tifoso” reo dell’insulto, sarà di nuovo libero di tornare allo stadio.

 

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