Riceviamo e pubblichiamo
«Sulla sanità piemontese serve serietà, non caricature. I numeri raccontano una realtà ben diversa da quella che qualcuno prova a descrivere».
Così Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale del Piemonte, replica alle dichiarazioni degli ex ministri Roberto Speranza e Francesco Profumo in merito al nuovo Piano Socio Sanitario Regionale 2025–2030.
«Oggi in Piemonte – spiega Riva Vercellotti – abbiamo 48 ospedali pubblici, 12 Pronto Soccorso, 20 DEA di I livello e 10 di II livello, oltre a 1.407 punti di erogazione sanitaria. Dal 2019 a oggi abbiamo aumentato il personale di oltre 4.000 unità, al netto del turnover. Questi non sono tagli, ma investimenti concreti in personale, formazione e stabilizzazione».
Sui conti, il capogruppo chiarisce: «Profumo parla di 19 miliardi l’anno per la Sanità piemontese, ma la realtà è che il sistema regionale dispone della metà, circa 9,5 miliardi: prima di criticare, sarebbe utile conoscere la materia».
Non manca la replica a Speranza: «Dopo i disastri combinati da ministro della Sanità, non mi sembra la persona più indicata per formulare giudizi o suggerimenti sul piano sanitario piemontese – osserva Riva Vercellotti -. Per non parlare del fatto che da ministro osteggiava il privato e ora critica la Regione per non favorirlo abbastanza. Non solo manca di competenza, ma pure di coerenza».
Nel merito, Fratelli d’Italia difende le scelte del Piano Socio Sanitario 2025–2030: «Il Piano non chiude ospedali, non razionalizza come vorrebbero loro, ma li riorganizza secondo il modello Hub & Spoke, valorizzando i presidi territoriali e sviluppando Case e Ospedali di Comunità. Riorganizzare non significa tagliare, ma potenziare e garantire cure più sicure, moderne e vicine ai cittadini. I pilastri del Piano sono territorio, digitalizzazione, telemedicina, prevenzione, formazione e integrazione con il welfare. Inoltre – aggiunge – è un documento ancora in discussione, con oltre 300 audizioni in corso: un percorso di ascolto vero e partecipato».
Sul ruolo delle farmacie e del privato accreditato, Riva Vercellotti precisa: «La Farmacia dei Servizi è prevista dalla normativa nazionale, e il privato accreditato resta complementare e sotto regia pubblica. Nessuna liberalizzazione selvaggia: lo dimostra il caso di Settimo Torinese, dove la sinistra aveva realizzato un ospedale privato con servizi discutibili. Noi abbiamo investito 37 milioni di euro per riportarlo nel pubblico e potenziarlo.
Chi ha governato, male, la sanità nazionale dovrebbe conoscere i numeri prima di commentare i piani altrui – conclude Riva Vercellotti -. La sanità pubblica si difende con fatti, personale e investimenti, non con slogan o contraddizioni. Il Piemonte sceglie la programmazione, non le polemiche. Abbiamo investito in persone, competenze e tecnologia, mentre altri hanno lasciato solo tagli e debiti».
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Redazione di Vercelli















