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CONSUMI - Controllarli è già ridurli - Bolletta luce e gas: come leggerla facilmente

Bolletta luce e gas: come leggerla facilmente

La bolletta della luce e del gas è un documento che entra nelle nostre case con regolarità, ma che spesso viene accolto con un misto di rassegnazione e confusione.

La maggior parte delle persone si limita a guardare l’importo finale, percependo il resto come un insieme indecifrabile di codici e voci di costo.

Tuttavia, imparare a leggere la bolletta significa trasformarla da semplice richiesta di pagamento a un prezioso strumento di consapevolezza.

Comprendere ogni sua parte permette non solo di verificare la correttezza di quanto addebitato, ma anche di analizzare i propri consumi e di valutare con maggiore cognizione di causa le alternative presenti sul mercato.

Sebbene i fornitori, come ad esempio Pulsee Luce e Gas, spinti anche dal governo, stiano iniziando a rendere la fatturazione sempre più chiara e digitale, conoscere la struttura di base della bolletta è una competenza fondamentale per ogni consumatore.

La carta d’identità della fornitura: dati anagrafici e tecnici

La prima sezione della bolletta funge da vera e propria carta d’identità del contratto di fornitura. Qui si trovano, ben visibili, i dati del fornitore e quelli dell’intestatario del contratto.

Accanto a queste informazioni anagrafiche, sono presenti dei codici tecnici di importanza cruciale.

Per l’energia elettrica, il codice fondamentale è il POD (Punto di Prelievo), mentre per il gas è il PDR (Punto di Riconsegna). Si tratta di codici alfanumerici univoci che identificano il punto fisico in cui l’energia viene prelevata dalla rete, ovvero il proprio contatore. Sono l’equivalente del codice fiscale per la fornitura e restano invariati anche in caso di cambio operatore.

In questa sezione si trovano anche altre informazioni, come il codice cliente (specifico del fornitore) e, per la luce, la potenza impegnata, espressa in kilowatt (kW).

Il cuore della bolletta: la scomposizione della spesa

La parte centrale e più corposa della bolletta è quella che dettaglia la composizione del costo finale.

Per legge, questa sezione è suddivisa in macro-categorie standardizzate, uguali per tutti i fornitori.

La prima è la “spesa per la materia energia” (o gas naturale). Questa è la componente variabile per eccellenza, poiché dipende direttamente da quanti kWh o Smc sono stati consumati.

È l’unica voce su cui i fornitori possono realmente competere, applicando le condizioni della tariffa sottoscritta (prezzo fisso o variabile, tariffe monorarie o a fasce orarie F1, F2, F3).

Segue la “spesa per il trasporto e la gestione del contatore“, che copre i costi per trasportare l’energia sulla rete nazionale fino all’utente finale. Infine, vi è la “spesa per oneri di sistema“, che serve a coprire costi di interesse generale per il sistema energetico nazionale, come gli incentivi alle fonti rinnovabili.

È importante sapere che queste ultime due voci sono regolate dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e il loro importo non dipende dal fornitore scelto.

Le altre voci: imposte, consumi e informazioni finali

A completare l’importo totale vi sono le imposte.

Sulla spesa energetica gravano l’accisa, un’imposta erariale applicata alla quantità di energia consumata, e l’IVA, calcolata sulla somma di tutte le voci precedenti.

La bolletta riporta anche un dettaglio fondamentale sui consumi, specificando se questi sono “rilevati” (basati su una lettura reale del contatore) o “stimati” (calcolati sulla base dello storico dei consumi).

Per evitare maxi-conguagli, è sempre consigliabile comunicare periodicamente l’autolettura, così da avere bollette sempre allineate ai prelievi effettivi.

In questa sezione finale possono comparire anche altre voci, come il Canone Rai per la bolletta elettrica o eventuali ricalcoli e bonus. Comprendere questa struttura permette di avere il pieno controllo, trasformando la bolletta in un alleato per il risparmio.

 

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