Un attimo di calma, per cortesia,
perché qui bisogna andare con ordine ancora prima di incominciare.
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TRUCIOLI
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(questo capitoletto si può
tranquillamente saltare a piè pari, per chi sia interessato solo alle avventure
dell’Astuto e del Sagace).
***
Incominciamo dall’antipasto: una cosa leggera, la
polpa vera e propria viene dopo, al secondo capitolo.
Dunque, bisogna sapere che domani, lunedì, si
riunisce la Prima Commissione del Consiglio Comunale.
Quella che si occupa di Bilancio e Società
Partecipate.
E dicesi “società” e dicesi
“partecipate”.
Significa soprattutto Atena Asm, la società di cui, ormai
inutilmente, il Comune detiene il 40 per cento delle azioni.
Perchè "inuntilmente"?
Questo 40 per cento vale ancora qualcosa?
Perché Iren non si compra anche questa quota?
E mica sono scemi!
Fanno già ora, con il 60 per cento, quello che vogliono.
Perché dovrebbero anche tirare fuori i soldi per
comprare azioni che non servono?
Anzi, servono.
A loro.
Perché, così, siccome il Comune è socio, può dare a
loro l’appalto della nettezza urbana senza fare una gara.
Può, non “deve”, ma Iren sa come farsi
voler bene.
Può dare loro l’appalto delle luci a Led senza
passare dal Consip.
Ma non divaghiamo.
***
Ecco
l’Ordine del Giorno della Commissione.
Come si vede, i primi due punti sono,
sostanzialmente, per capire: ma come fate a dire che questa mega fabbrica di
pallet starà economicamente in piedi?
Avete un piano dei conti?
Già si può immaginare la risposta: ce l’abbiamo, ma
non ve lo diamo perché è un segreto industriale.
Altrimenti i concorrenti industriali ce lo copiano.
E se qualcuno ci vuole credere va bene.
Staremo a vedere
(in realtà: sentire. Sarà in videoconferenza) cosa avranno da replicare i
Consiglieri.
***
Poi, dal terzo punto in avanti,
si entra nel vivo delle osservazioni che la Conferenza dei Servizi ha già
comunicato
– leggile qui –
E già sappiamo che i vertici di Atena Asm, cioè Angelo
D’Addesio (Presidente di Corso Palestro, di nomina fiduciaria del
Sindaco Andrea Corsaro) e Roberto Conte, (Amministratore
Delegato, di nomina di Iren spa) diranno: ma no, ma no, il problema della
puzza non c’è mai stato e non ci sarà.
Anche perché non sarebbe stata puzza,
ma il caratteristico odore di legname, come quando entrate in una segheria in
Trentino, oppure al Mobilificio Calosso.
Ma, comunque, ora nemmeno quello. Abbiamo risolto. Avete fatto bene a farcelo notare.
E vorranno anche dire come faranno:
forse mettendo dei ventolini o una cappa Scavolini.
***
La novità grossa di questa Commissione
è, però, una: sarà possibile anche per il pubblico,
la gente, collegarsi in streaming, come per il Consiglio Comunale.
E uno dice: va be’ ma è ovvio.
Non è tanto ovvio.
C’è voluta tutta la tenacia e la pazienza del
Presidente del Consiglio Comunale, Giancarlo Locarni, in uno con quelle
del Presidente della Commissione Bilancio, Paolo Campominosi, per
smuovere la comunale inerzia.
Soprattutto, per ottenere una qualche mossa in quel
singolare luogo che è la Segreteria Generale.
Regno del Segretario Generale, Fausto Pavia,
si presenta come un cenacolo di operosi Giurisperiti adusi a rarefatte atmosfere
speculative, ove dottrina e giurisprudenza si fondono e confondono distillando
preziose gemme di sapere giuridico.
In tanti ricorderanno il Calvario
toccato all’ex Sindaco Maura Forte, a causa di un
distillato venuto male.
La famosa questione del numero legale delle adunanze
consiliari.
C’era chi diceva: con la nuova Legge, bastano 11,
cioè un terzo dei Consiglieri che costituiscono il plenum del Consiglio Comunale
(32).
Ma Fausto Pavia ha sempre posto il veto: no, devono
essere 14, come dice il “vigente” regolamento. Quello scritto anni addietro, quando i
Consiglieri assegnati dalla Legge ai Comuni come Vercelli erano 40.
Leggi
qui.
Ebbene, una norma tecnica male interpretata, è stata
foriera di conseguenze politiche esiziali.
La Giunta di Maura Forte, ad ogni Consiglio
Comunale, era sempre esposta al condizionamento di uno o due Consiglieri, che
si reputavano il tredicesimo ed il quattordicesimo, quindi indispensabili per
dare inizio ai lavori.
Quanti bagni di guano sono toccati, perché mancavano
uno o due Consiglieri.
Se si fosse ammesso il numero legale di 11, ne
sarebbero avanzati ancora due.
E la Giunta si sarebbe risparmiata un logoramento
che, infine, qualcosa deve aver pesato.
Eppure.
Eppure Fausto Pavia è ancora lì, Maura Forte e la
sua Giunta sono a casa.
E persino l’attuale Sindaco, unto con un calice di
Arneis dalla Triade, appena arrivato
(proprio
tre giorni dopo l’elezione)
la prima cosa che disse fu: ringrazio il Segretario
Generale, che ha così ben lavorato…
E meno male.
E poi, lui - che avesse ben lavorato - che ne sapeva?
Pavia è arrivato che c’era Maura Forte, che elementi
ci sarebbero stati per dire che avesse “così ben lavorato?!”.
Saprà lui: forse gliene hanno parlato bene Silvano
Ardizzone e Liliana Patriarca.
***
Ebbene, come tutti sanno, anche le sedute di
Commissione sono aperte al pubblico (purchè silente, è ovvio) in guisa di
quelle di Consiglio.
Ma no.
Da marzo ad oggi, nessuna adunanza di Commissione è stata trasmessa
in streaming.
Senonchè, questa volta Locarni si è messo d’impegno
ed ha ottenuto il risultato.
Onore al merito.
E’ vero che è stata ottenuta una cosa appena
normale.
Ma poche cose come quelle normali paiono eversive,
in certi contesti.
***
Dunque, per la Commissione non resta che attendere
poche ore.
***
TRUCIOLI
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INTENSA
ATTIVITA’ DI INTELLIGENCE
Ora bisogna che ci affidiamo al gossip.
Sono situazioni in parte riferite, altre
che si possono immaginare, consumarsi in certi sgabuzzi, corridoi, da remoto od
in conciliaboli sparuti.
Dunque, che sarebbe successo?
Sarebbe successo che, sull’ennesimo inchino ad Iren,
la maggioranza (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia,
Cambiamo
Vercelli) che regge la Giunta del Niente di Andrea Corsaro, sia percorsa
da dissensi e tensioni.
Un’idea che viene da lontano, come si vedrà in una
prossima puntata, dopo la Commissione.
Ma oggi, cosa potrebbe essere successo?
Potrebbe essere che, nel politburo, a qualcuno fosse
venuta un’idea.
Un origami politico assai sofisticato.
Ecco un dialogo, immaginario
fin che si vuole, ma suggestivo.
***
La scena del racconto,
si apre nella cornice sempre solenne e fascinosa dello Studio Azzurro, al piano
nobile di Palazzo Civico.
Alla scrivania il Primo Cittadino, da qualche tempo
ammirato e conquistato dalla personalità di Donald Trump.
Introdotto dalle Segretarie, che non vedono l’ora di
fargli oltrepassare l’uscio, giunge al cospetto del Primo Cittadino il Sagace
Massimo Simion.
Il Sindaco si alza in piedi.
Possibile!? Davanti a Simion?!
Possibile: come fa spesso quando riceve qualcuno,
va e viene, si siede, si rialza, si assenta, torna, telefona, parla con questo
e quest’altro, tanto l’ospite (Simion o un altro) aspetta: e ci mancherebbe
altro.
Deve lavorare, lui.
***
Infine, diretto allo scopo, ecco il
motivo della convocazione: dunque senta, Sagace, devo
affidarle un incarico di intelligence.
***
Va be’, chiudiamo qui e amen.
Non è che il Lettore può chiederci troppo, infine.
E che cavolo.
D’accordo farvi ridere, d’accordo procurare un po’
di buon umore.
Va bene anche affidarci al paradosso, ok se si vuole
cedere un po’ al cachinno, gustarselo, rotolarvicisi, ma se si finisce per esagerare,
si abbandona del tutto un qualsiasi orizzonte di senso, anche se soltanto affabulatorio,
per evadere in quello di un pensiero magico inidoneo, infine, a rendere significati
di senso compiuto: fantastici, sì, ma di senso compiuto, che diamine!.
Ma va bene, torniamo a dire di questo incontro.
Attacchiamo
l’asino dove vuole il padrone.
***
Dunque – prosegue
il Primo – ho saputo dei grandi risultati delle sue missioni in quel di
Santagata, l’odierna Santhià.
Ha fatto scouting, è stato un lungimirante
kingmaker, ha fatto il cacciatore di teste.
Bene.
Oggi le devo affidare un compito
delicato.
***
Il Sagace lo guarda sgranando gli occhi.
Vorrebbe replicare, ma non ce la fa, al modo del
Capitano Lagaffe, ne “Il Paese dei Campanelli”:
ma se è un compito delicato, perché lo
affida a me?
***
Una onestà intellettuale che non viene apprezzata.
Sicchè il Primo continua:
sui trucioli abbiamo tensioni interne
alla maggioranza.
Alcuni della Lega sono contrari, perchè
lei e il mio inseparabile amico, il Ghiottone, non riuscite a tenere i pecoroni
al loro posto.
Poi, adesso, sono uscite quelle due
donzelle: e questo non lascia presagire niente di buono.
E sì che le avevo coccolate in ogni
modo: pensi che, incrociandole per strada, le salutavo persino.
***
Il Sagace è sempre più attonito.
Sicchè il Primo prosegue: abbiamo, allora,
bisogno di una sponda.
Dall’Opposizione, ci vuole qualcuno che
plauda ai trucioli, ai pallet. Ci dia l'appoggio. Dica che il truciolo e il pallet sono il nostro futuro. Che l'economia deve circolare. Che guadagneremo un sacco di soldi. Che non puzzeranno. Che sapranno di mandevilla suaveolens. Anzi, metteremo, vicino alla fabbrica, un Sanatorio, perchè venga qui gente a respirare, liberandosi le mucose, i seni frontali, i bronchi, sanificandosi gli alveoli polmonari. Costruiremo grandi alberghi con campi da golf (di piscine, manco a parlarne), faremo circolare soltanto camion elettrici, per portare tutto il legname. Per trovare il legname, poi, non servirà abbattere altri alberi, ma basterà tritare i mobili di casa di quelli che non mi hanno votato al ballottaggio.
Insomma, trovi lei il modo per convincerli: se da sinistra sono d’accordo,
quelli di destra che rompono le scatole si trovano spiazzati.
***
All’udire illustrare questa finissima strategia
politica, il Sagace resta a bocca aperta, ammirato.
Ma trova il modo di guadagnare un punto:
insomma, Sindaco, lei mi incarica di un’azione
di intelligenza con il nemico.
***
Il Sindaco:
gliel’ho detto.
Come quella che ha condotto in porto a
Santhià.
Quando si parla di intelligenza con il
nemico, chi può fare più di lei, che di sicuro troverà una testa di … ponte
nell’Astuto Michele Cressano?
***
Il Sagace si mette in moto.
La sua affinità, la sua confidenza con l’Astuto sono
tutt’altro che recenti e l’intesa si raggiunge subito.
Cressano è sicuro:
ho in mano il Pd, i Consiglieri del Pd, faranno come voglio io.
Ti lancerò un salvagente affidabile.
I trucioli saranno trucioli bipartisan.
Sinistra e destra, tutti uniti per la
gioia di Iren.
***
Com’è andata a finire?
Qualcosa è andato storto.
Sicchè l’Astuto ha lanciato non tanto un salvagente,
piuttosto un’incudine.
Lasciando anche i cocci di qua e di là
tra i Compagni.
Come finirà?
Chi vivrà, vedrà.