NOVACOOP, DOMANI I COBAS RICEVUTI DALLE COOP APPALTATRICI DI LAVORO - Ieri i Lavoratori "invisibili", quelli con pochi diritti, si sono presentati ai clienti del Supermercato
Arrivano a Larizzate quasi tutti (tranne 15 che abitano a Vercelli) dal Torinese: in viaggio su treno, pullman e navetta dalle 4 del mattino alle 20 -
( guido gabotto ) - Una
buona notizia c’è.
Domani pomeriggio, lunedì,
i rappresentanti sindacali dei Cobas Adl saranno ricevuti dalle Cooperative “Frassati”
e “Work & Service”.
Per
ora le buone notizie finiscono qui.
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Le cooperative di
produzione e lavoro sono i datori di lavoro “interposti”, che tengono il datore di lavoro reale,
Novacoop, al riparo da (eventuali) grane e permettono al colosso della cooperazione, leader nella grande
distribuzione, di risparmiare soldi e tempo nella gestione del Personale.
Separando
i lavoratori garantiti da quelli molto, molto meno garantiti.
Nel video che proponiamo, riemerge
di nuovo quella giornata tutta cotillons e parole politicamente corrette.
Il palazzo di vetro e
acciaio cresciuto sul prato all’inglese, a Larizzate, è il luogo di lavoro del “cervello”
di Novacoop, la Sede Centrale.
Il ponte di comando dove
dirigono la barca il Presidente Ernesto
Dalle Rive con il Consiglio di
Amministrazione, di cui è magna pars il manager Beppe
Nicolo.
Qui nel palazzo di vetro c’è
persino una palestra dove i dipendenti possono sgranchirsi un po’, la biblioteca,
locali confortevoli per la mensa.
Tutto
giusto, naturalmente, non è che il
contrasto si attenui togliendo i diritti anche a loro: si tratta di estenderli
a tutti.
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A poche centinaia di metri,
nel magazzino affidato alle due coop. di lavoro, infatti, è tutta un’altra musica.
Ci sono un po’ meno di
cento persone che, per la maggior parte, arrivano da fuori.
Soprattutto da Torino e Cintura.
Si
parte da casa alle 4 del mattino, si arriva a Vercelli in tempo per entrare al lavoro alle 7,30, dopo
avere cambiato tre mezzi di trasporto; poi si riparte nel primo pomeriggio,
finito il lavoro, e si arriva a casa, Nichelino, alle 20.
Il mattino dopo si
riparte.
E’
istruttivo sentire Dalle Rive, nel video messo a repertorio in quella giornata primaverile del 2014, parlare
del welfare aziendale: il filmato è aperto in alto nella pagina.
I soci lavoratori di
queste due coop. di facchinaggio non erano lì ad ascoltare, nel 2014,
altrimenti sarebbero stati contenti.
Contenti anche di vedere
che lì la mensa ce l’hanno (i manicaretti sfiziosi di quel giorno non
saranno tutti i giorni, immaginiamo), mentre al magazzino poco più in là
hanno uno stanzone con i microonde: è la schiscetta che si rinnova.
Le
assemblee poi: il
Presidente annuncia addirittura un programma di consultazioni per capire, tutti
insieme, come fare a stare meglio tutti.
E’ un bene, certo.
Ma
dall’altra parte, in casa Frassati e W&S, questi lavoratori, pare perché fanno parte di sindacati non
riconosciuti, quando si devono riunire devono andare da un’altra parte: non
possono tenere assemblee sindacali all’interno dello stabilimento.
Questa
è la cosa più difficile da credere, ma lo dicono loro: è tutto nel video.
No: ce n’è un’altra ancora, più
difficile ancora da credere.
Al nostro microfono un
Lavoratore di Vercelli dice: i vercellesi qui sono pochi.
E’ vero, sono quasi tutti
pendolari.
Un’evidenza che non
sorprende nel mondo della logistica.
Una realtà che conferma
due verità, non incompatibili.
La
prima: ogni posto di lavoro che
arriva è comunque benvenuto.
Ma
la seconda è che, per il nostro
territorio, la logistica è un settore che, qui a Vercelli, non ha più molto da dire e da dare.
Consumatore di terreno, di
suolo.
Produttore di poco lavoro
in rapporto ai metri quadri occupati e, soprattutto, di poco lavoro vercellese.
Ma
qual è la cosa ancor più difficile da credere?
Il giovane che ci parla di
questo dice la cosa più difficile da credere: pare
che noi vercellesi siamo considerati meno capaci, non ci vogliono.
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Ebbene, domani, lunedì, il
mondo dei diritti a metà incontra i Signori della Frassati e dalla W&S.
Speriamo in bene.
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Il
video che pubblichiamo in questa pagina è stato realizzato ieri, sabato 27 marzo, in un posto simbolico: davanti al
supermercato Coop. di Piazza Galilei a Vercelli.
I Lavoratori hanno voluto
dire anche ai clienti del colosso della cooperazione “rossa” quali siano le
loro condizioni di lavoro.
Poco
più in là, come sappiamo, in Area 24, nel jurassik park paleoindustriale lasciato dall’ex Montefibre –
Chatillon, sorgerà il nuovo ipermercato Coop: un
investimento di decine di milioni di euro.
Tanti di quegli euro li
stanno mettendo loro, i lavoratori che stanno in giro dalle 4 del mattino alle
20, che non hanno la malattia pagata per intero, che possono vedersi cambiato e
ridotto l’orario di lavoro (e la paga) dalla mattina alla sera.