BORGO VERCELLI, IMPRESSIONANTE DISCARICA ABUSIVA DI RIFIUTI INDUSTRIALI LAMBITA DA CORSI D'ACQUA - Un 'giacimento' di scarti di lavorazione, container di prodotti chimici e organici, nella pancia del fossile paleoindustriale - VIDEO E GALLERY
Luogo pericoloso da tanti punti di vista, accessibile a chiunque - Ci sarebbero anche i Volontari pronti a dare una mano per la bonifica -
Quando finirà la storia di questi
rifiuti industriali accatastati ed abbandonati a Borgo
Vercelli, a due passi dalla Via Vinzaglio e da quella intitolata a Mons.
Rastelli, Fondatore dell’Oftal?
Un posto che tutti possono “frequentare”, basta che
abbiano un paio di stivali da ortolano con i quali guadare la roggia che separa
la strada di campagna dai campi confinanti con lo spettrale fabbricato
paleoindustriale.
E si vede che qualcuno lo frequenta, perché, tra i
vari reperti che vi trova il nostro Lettore che ha voluto segnare a
VercelliOggi.it la situazione, figura anche una mascherina chirurgica.
Di quelle introvabili a marzo dell’anno scorso.
I tanti problemi ambientali che la situazione genera
sono evidenti: i mezzi multimediali non possono, almeno per ora, raggiungere
anche il senso dell’olfatto.
Se si potesse, il Lettore avrebbe anche questa
testimonianza di ciò che dovevano contenere i bidoni blu, grigi e neri accatastati,
insieme a lastre di Eternit a bagno nell’acqua della roggia.
Il compendio immobiliare (in parte, mai finito di
costruire, in altra parte risalente, verosimilmente, ai primi del ‘900) è posto
in un contesto che ricorda (si perdoni l’accostamento) quello dell’Isola
Tiberina, a Roma.
Attorno alla particella di terreno scorrono due rogge
e la diramazione di un canale.
Di poco a monte, il depuratore di Asm Vercelli, con
tanto di favi di vespe nella cabina del contatore elettrico: quando si dice la
cura delle strutture.
***
I Lettori che ci portano questi reperti sono stupiti
che una cosa del genere possa essere ancora lì, dopo tanto tempo.
Soprattutto perché, al di là dei possibili materiali
inquinanti, è tutto facilmente raggiungibile da chiunque.
E, infatti, qualcuno deve esserci passato, non fosse
altro che per ornare le grigie mura con fantasiosi murales.
Il rischio è (anche) quello di cadere di sotto:
manca qualsiasi protezione, sui vetusti ballatoi.
Ma soprattutto di respirare quei miasmi.
Un caso di lana caprina, dal punto di vista
amministrativo, che si spera abbia presto soluzione.
Ci sarebbe anche la disponibilità di Volontari per dare
una mano alla bonifica.